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SOS igiene: le cattive abitudini dei bambini

SOS igiene: le cattive abitudini dei bambini

 

Rispetto agli adulti, per i bambini è più facile entrare a contatto con vari tipi di batteri. Non è certo una sorpresa: i più piccoli stanno esplorando ora il mondo e ancora non hanno appreso tutte le buone maniere e le norme igieniche che è bene adottare. Il nostro compito è di insegnarli le une e le altre, promuovendo così il loro benessere e le prime interazioni sociali. Per i bambini può essere difficile comprendere che organismi invisibili come i batteri possano farli ammalare, quindi è probabile che non trovino nulla da obiettare nell'infilarsi le dita nel naso. Sta a noi spiegarli che possono diventare veicolo di contagio. E sta a noi insegnare loro come lavare correttamente le mani, così come conservare il sapone in maniera il più possibile asettica.
 

DITA NEL NASO 
 

Teniamo sempre a portata di mano un fazzoletto, da porgere albambino ogni volta che lo cogliamo in flagrante con le dita nel naso. Spieghiamogli che si tratta di un'abitudine che molti di noi possono trovare disgustosa e, in ogni caso, ben poco educata. E che questo vizio è responsabile della diffusione di quei batteri che possono farlo ammalare. Quindi, assicuriamoci che vada a lavarsi accuratamente le mani con acqua e sapone.
 

PASTI CONDIVISI 
 

In genere, i bambini non si fanno alcuno scrupolo nel condividere una bibita in lattina, una cannuccia o un morso della loro merenda con gli amici: questo scambio di alimenti e bevande può essere fonte di contagio. Prima di sedere a tavola, assicuriamoci che i bambini si lavino sempre le mani. In questo modo, limiteremo le probabilità di una possibile contaminazione del cibo e il rischio di veicolare batteri verso gli altri commensali.
 

STUZZICARE LE CROSTE 
 

Tutti i bambini possono procurarsi graffi, tagli e lesioni, quando sono impegnati nelle loro vivaci attività. E alcuni di loro possono essere affascinati dal processo di guarigione del corpo. Cerchiamo di convincerli a tenere la ferita coperta, con una benda o un cerotto, e ad attendere che la crosta cada da sola, una volta che la pelle è completamente guarita. Accertiamoci, poi, che si lavino frequentemente le mani con il sapone e spieghiamo loro che anche i piccoli tagli possono infettarsi. Per incentivarli, perché non aprire una sfida, scommettendo su quanti giorni impiegherà la crosta a cadere naturalmente? Una buona igiene, coadiuvata da semplici spiegazioni che faccianocapire al bambino perché è importante difendersi dai vari tipi di batteri, è sempre l'approccio migliore.